COMUNICATO STAMPA
Terracina. La cava non sarà trasformata né in discarica né in sito di stoccaggio.
Assessore Zappone e consigliere Carinci e Marangoni: “Speriamo di aver fatto definitivamente chiarezza”
Il Consiglio Comunale di Terracina ha oggi affrontato, tra gli altri punti dell’ordine del giorno, l’argomento della cava di Camposoriano indicata come possibile sito di stoccaggio di rifiuti secondo una mozione del consigliere di opposizione Norcia, respinta dall’Aula. L’assessore Zappone ha risposto alla mozione argomentando le motivazioni secondo le quali la discarica è stata già bocciata dalla stessa Provincia che l’aveva inserita nella rosa di 8 siti nel territorio.
“La relazione redatta dai tecnici della Provincia sottolinea che tra i siti presi in considerazione, quelli del centro-nord della Provincia siano più adeguati rispetto agli altri e come la cava sia caratterizzata da fattori escludenti molto importanti. Infatti, nelle valutazioni inserite nella relazione che prende in esame tutte le caratteristiche dei siti, l’unica a favore della cava è quello delle dimensioni, per il resto ci sono una serie di difficoltà e, soprattutto, tre fattori escludenti decisivi, segnalati in rosso sulla scheda. Due riguardano i beni culturali e paesaggio ai sensi dei d.lgs. 42/04 e 36/2003, uno è quello che riguarda le aree protette indicate come Zona a Protezione Speciale (ZPS).
In tutte le riunioni, anche del tavolo ristretto dei sindaci alle quali ho partecipato insieme al sindaco Tintari, la cava di Terracina è sempre stata indicata molto marginalmente, tanto da essere del tutto ignorata nell’ultima perché palesemente non idonea. L’allarme lanciato con tanta enfasi, ripeto, è ingiustificato. La mozione, inoltre, presentava una richiesta irricevibile dal punto di vista politico e pratico: si chiedeva infatti al sindaco di opporsi a qualsiasi ipotesi futura di installazione di impianti per il trattamento dei rifiuti di qualunque genere e di indicare agli uffici di non autorizzare eventuali richieste. Innanzitutto facciamo notare che dare indicazioni politiche contrarie alle normative è reato. Abbiamo quindi sottolineato che le tecnologie evolvono e che non si può precludere oggi quello che avverrà nel futuro perché non abbiamo gli elementi. Inoltre, nel 2013 una delibera consiliare con il compianto prof. Selvaggi assessore all’Ambiente, diede mandato all’amministrazione di prevedere la riqualificazione di Morelle per destinarlo al compostaggio. Speriamo di aver fatto definitivamente chiarezza”.
Anche Barbara Carinci e Ilaria Marangoni, entrambe consiglieri sia comunali che provinciali, hanno evidenziato le lacune della mozione. “Quello su cui poggia la mozione – afferma Carinci -, è uno studio di 1 livello, cioè preliminare. Già nel 2018 il Comune di Terracina inviava osservazioni sull’inadeguatezza dell’area, accolte dalla Provincia, e nel 2020 la commissione ambiente rilevava come l’area insiste su una zona a tutela integrale”. Le fa eco il consigliere Marangoni che evidenzia come “la mozione risulterebbe irricevibile già dalla richiesta di ingerenza politica negli aspetti tecnici e normativi. Va aggiunto che questa amministrazione ha impegnato per la valorizzazione ambientale dell’area della cava ben 263.000 euro, lavori che saranno attuati avendo già previsto la stessa somma nel fondo pluriennale vincolato e che escludono altre soluzioni. Quindi l’ipotesi discarica o sito di stoccaggio è quanto di più lontano dalla realtà. I tre ‘semafori rossi’ evidenziati nella relazione dei tecnici, più tutti gli altri ostacoli normativi e tecnici esposti eliminano ogni dubbio”.
Relazioni esterne
Staff del Sindaco di Terracina
Terracina, 28 febbraio 2022